Cosa può fare ognuno di noi

  • Diffondere queste informazioni e discuterne con amici, parenti, colleghi.
  • Sostenere le organizzazioni ambientaliste che si battono per una gestione dei rifiuti basata su riduzione, riuso e riciclaggio.
  • Fare pressione su Comune, Provincia e Regione perché incentivi la riduzione, il riuso e il riciclaggio dei rifiuti.
  • Fare pressione su supermercati e altri esercizi commerciali perché riducano gli imballaggi e adottino sistemi di vendita “alla spina” (almeno per detersivi, saponi, shampo ecc.).
  • Fare pressione sul proprio datore di lavoro perché siano riciclati i rifiuti e perché nella mensa si utilizzino bevande alla spina, come avviene in molte aziende europee e del Nord Italia.
  • Fare scrupolosamente la raccolta differenziata.
  • Non comprare o comprare il meno possibile prodotti usa e getta o confezionati in imballaggi e contenitori di difficile smaltimento (polistirolo, propilene, tetrapack in accoppiata carta/plastica, carta/alluminio,ecc.).
  • Preferire i contenitori con il vuoto a rendere e i prodotti sfusi.
  • Non bere acqua in bottiglia ma solo acqua di rubinetto, che è anche più controllata dal punto di vista sanitario e molto più economica.
  • Comprare e preparare solo la quantità di cibo che sarà effettivamente mangiata (così si risparmiano anche centinaia di euro ogni anno).
  • Utilizzare batterie ricaricabili.
  • Comprare prodotti di migliore qualità e che durino più a lungo (il costo finisce per essere ripagato dalla maggiore durata).
  • Non farsi prendere dalla “malattia del comprare”: prima di ogni acquisto chiedersi “Ne ho proprio bisogno? Ne posso fare a meno? Quante volte lo utilizzerò?” e ricordarsi che non sono le merci che ci rendono felici ma gli amici, il tempo libero, una passeggiata ecc.: tutte cose che non costano niente e che non producono rifiuti.