Inquinamento acustico

Alcune nozioni di acustica
 
Chiamiamo suono la sensazione dovuta alla percezione delle onde sonore. Quando un corpo vibra, le vibrazioni si trasmettono al mezzo in cui il corpo si trova (l´aria, l´acqua o un mezzo solido), e si vengono a formare così delle onde (cioè un alternarsi di pressioni e depressioni) che presentano alcune caratteristiche dovute alla sorgente sonora e al mezzo nel quale si propagano.
Le principali caratteristiche da prendere in considerazione sono:
la frequenza: è il numero delle vibrazioni nell´unità di tempo e si misura in Hertz (1 Hz = 1 vibrazione al secondo). L´uomo ode i suoni tra i 20 (soglia dei suoni gravi) e i 20.000 Hz (soglia dei suoni acuti).
l´intensità sonora: è il livello di pressione delle onde sonore. L’ intensità viene espressa in decibel (dB): 0 indica il limite di pressione sonora in cui un suono di 1000 hertz non viene udito dal nostro organismo. A 130 dB il suono viene avvertito come dolore. La scala dei decibel è una scala logaritmica perché la nostra sensazione uditiva corrisponde al logaritmo dell´intensità sonora. Quindi ogni 10 dB di intervallo si ha un raddoppio dell´intensità sonora, ma poiché la sensazione che il nostro organismo percepisce è circa il logaritmo dell´intensità sonora la scala dei dB corrisponde alla nostra sensazione di tale intensità (che è una scala aritmetica).
L´intensità sonora decresce con il quadrato della distanza
Suoni di uguale pressione sonora ma di diversa frequenza vengono percepiti dal nostro organismo come se avessero diversa intensità

Il rumore fa male alla salute

Che il rumore possa essere fastidioso lo sanno tutti, ma che sia anche dannoso per la salute purtroppo molti lo ignorano. L’inquinamento acustico spesso viene sottovalutato: eppure la maggioranza dei cittadini è esposta a livelli di rumore tali da provocare danni e disturbi alla salute. Vediamo quali.
1       Effetti sull’organo dell’udito: riduzione della capacità di sentire (ipoacusia), in particolare con difficoltà di comprendere la voce parlata. L’ipoacusia si determina quando si è esposti per molte ore al giorno e per lunghi periodi di tempo a livelli sonori alti (sopra i 75-80 decibel). A lungo andare, infatti, il rumore danneggia le cellule uditive e ne provoca la morte, senza che possano essere rimpiazzate da altre cellule uditive. Si è scoperto che anche la riduzione della capacità di sentire in vecchiaia (presbiacusia) è fortemente influenzata dall’aver vissuto in ambienti rumorosi. Popolazioni che vivono in ambienti silenziosi, infatti, raramente sono affette da questo disturbo. Per entrambe queste malattie non esistono cure.

Riduzione della capacità uditiva in una popolazione esposta all’inquinamento acustico e in una non esposta (tribù Maaban)
 1         Effetti sul sistema nervoso: irritabilità, affaticamento, accentuazione dei riflessi, disturbi della memoria e dell'apprendimento, disturbi del sonno, come difficoltà di addormentamento, riduzione del sonno profondo e di quello con sogni, facilità di risveglio (una rumorosità di 70 dB causa il risveglio del 30% delle persone esposte). Rumori di bassa intensità, ma continui, possono determinare una sensazione di fastidio, noia, scontentezza, che viene chiamata “annoyance”.
2         Effetti psicosomatici: aumento della pressione arteriosa, cefalea, tachicardia, gastrite, disturbi digestivi, ecc. Il rumore è una delle più importanti cause di stress, perché l’uomo, dal punto di vista fisiologico, rimane un animale, che conserva ancora intatti i meccanismi per difendersi da animali feroci e altri pericoli. Uno dei principali meccanismi è appunto la “reazione di allerta” determinata dalla presenza di rumori improvvisi o ad alto volume. Quando sentiamo rumori del genere il nostro organismo automaticamente si prepara a fuggire o ad affrontare il possibile aggressore, rendendoci più aggressivi, facendo aumentare i battiti cardiaci e il respiro, aumentando la pressione arteriosa, dirottando sangue dall’apparato digerente ai muscoli, aumentando il livello di alcuni ormoni (adrenalina, ormone tiroideo ecc.). Chi abita in città rumorose  ha decine di “reazioni di allerta” al giorno, determinate dal clacson delle automobili, dal passaggio di moto e camion, da stereo tenuti ad alto volume, da antifurti sonori ecc. Questa forse è una delle ragioni per cui una persona su tre soffre di mal di testa e una su quattro soffre di insonnia e spiega perché le patologie da stress sono così diffuse.
Il rumore, rendendo difficile la concentrazione, disturba i lavori di precisione o di responsabilità e lo studio; sovrapponendosi alle parole, disturba la comunicazione e, richiamando continuamente l’attenzione, rende difficile raggiungere uno stato di rilassamento.
Uno studio commissionato dal Ministero dei Trasporti stima in 13,4 milioni di euro il danno causato dall’inquinamento acustico in Italia, cioè l’inquinamento acustico costa 235 euro all’anno a ciascuno di noi, bambini e vecchi compresi.

L’inquinamento acustico è un problema di tutte le città, che però può essere affrontato e ridotto, come l’esperienza di molte città europee e italiane dimostra. E’ importante, comunque, che ognuno dia il suo contributo, perché la lotta all’inquinamento acustico presuppone sicuramente interventi su strade e linee ferroviarie, produzione di veicoli e apparecchiature meno rumorose, una più attenta pianificazione e gestione del territorio, ma necessita anche della collaborazione di tutti i cittadini. Gran parte del rumore sarebbe eliminabile da subito se solo ciascuno di noi non suonasse il clacson, avesse una guida silenziosa, ascoltasse la radio, la televisione e lo stereo a basso volume, se preferisse antifurti non sonori, se usasse meno l’automobile e la moto, se fosse più rispettoso del riposo e delle occupazioni altrui.
Per fortuna negli ultimi anni la sensibilità verso questo problema sta crescendo sempre più: cresce la consapevolezza dei danni provocati dal rumore, per cui le persone sono meno disposte a sopportare chiasso e rumori. Sono stati varati leggi e regolamenti.

INCREDIBILMENTE, MA NON TROPPO, LE AMMINISTRAZIONI COMUNALI CHE SI SONO SUCCEDUTE A SANTA TERESA DI RIVA HANNO DISATTESO DI OTTEMPERARE ALLA, LEGGE 26 OTTOBRE 1995, N. 447, LEGGE QUADRO SULL’INQUINAMENTO ACUSTICO.

L’impegno della prossima amministrazione dovrà essere quello di coinvolgere L’ARPA Sicilia di Messina per una mappatura sonora della nostra cittadina, redigere il Piano di Zonizzazione Acustica e il Regolamento per l’attuazione della disciplina statale e regionale per la tutela dell’inquinamento acustico e adottare, se necessario, piani di risanamento.